“Più che la storia di una azienda è una storia d’amore. Nessuno avrebbe mai scommesso nulla su questo progetto. Non c’erano capitali ma c’era la voglia di divertirsi e di realizzare qualcosa che tutti intorno a noi ritenevano impossibile, in una piazza popolata da grandi nomi dell’industria di settore. Ma sapevamo di avere qualcosa da dire”.
Concetta Mastrolia, Ad di Damast
20 anni nel 2020: buon compleanno Damast!
Dinamica, intelligente, giovane ma con la giusta maturità per affrontare in maniera vincente le sfide del futuro. Questa l’essenza di Damast, azienda piemontese con sede a Invorio, in provincia di Novara, nata nel 2000 e specializzata in #doccetteria, ossia progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi funzionali per la doccia, che quest’anno celebra i suoi primi vent’anni di attività. Vent’anni in cui si è affermata come promotrice di una vera e propria “cultura della doccia“, piacevole, efficiente ed ecosostenibile.
“Vediamo la doccia – spiega Concetta Mastrolia, AD di Damast – come un momento che dedichiamo a noi stessi che porta tranquillità e serenità grazie all’incontro con l’acqua in un ambiente funzionale e piacevole. La #doccetteria è un mondo in cui ci riconosciamo da sempre, un settore diverso dalla rubinetteria: era venuto il momento di sottolineare questo distinguo “.
Per valorizzare questa identità e celebrare in modo speciale l’importante compleanno, Damast ha deciso di farsi un regalo, commissionando a BVA Doxa, la più celebre azienda di sondaggi e indagini di mercato presente in Italia, uno studio quantitativo per conoscere meglio le persone abituate a usare la doccia con frequenza, le loro abitudini, stili di vita e preferenze. Un lavoro complesso che permette di comprendere l’ampia diffusione della pratica della doccia al posto della vasca e le preferenze dei suoi habitué, svelando l’identikit dei “fedelissimi della doccia”, una moltitudine di utenti di tutte le età in costante crescita.
Una indagine che conferma la capacità di Damast di anticipare le tendenze di mercato, captare bisogni e preferenze dei consumatori e al tempo stesso la volontà dell’azienda di proseguire sulla strada dello sviluppo di nuovi prodotti che vadano a intercettare al meglio le loro necessità: comprendere quali fattori facciano propendere sempre più persone verso la doccia come rituale di igiene personale e di relax, così da valorizzare e potenziare tutti i punti di forza esistenti.
Un approccio che non è certo una novità: da 20 anni per Damast ricerca e sviluppo sono diventate le parole d’ordine per rispondere ad ogni esigenza con articoli che possano soddisfare le personali preferenze e fare della doccia un’abitudine uguale per tutti eppure diversa per ciascuno. Secondo quella filosofia del “Design for All”, a misura di persona (anche di bambino, anziano, disabile), che è il motto dell’azienda.
E il cuore pulsante di questa piccola rivoluzione che parte dal bagno è l’attenzione all’ambiente e al risparmio: due delle ragioni che, lo confermerà l’indagine BVA Doxa, decretano oggi più che mai il successo della doccia. Bene irrinunciabile ma limitato, l’acqua è sempre più scarsa sul pianeta e se per una doccia di cinque minuti in media occorrono 60 litri di acqua, il bagno ne richiede il triplo. Solo scegliendo la doccia si ottiene un risparmio di circa 1.200 litri di acqua all’anno a persona. Damast sfrutta questo potenziale facendo ancora di più, con prodotti frutto di studi e sistemi innovativi che permettono di avere un getto efficace, andando però a ridurre i consumi, come soffioni e docce dotati di tecnologie Water Saving e Air System.
L’azienda DAMAST: 25.000 metri quadri di cittadella produttiva
I prodotti Damast nascono sulle colline novaresi a ridosso del Lago d’Orta – cuore pulsante del Distretto della Rubinetteria e del Valvolame – e da lì partono per raggiungere le destinazioni di tutto il mondo.
Damast è parte di un polo industriale strutturato, in grado di gestire una filiera produttiva ordinata e precisa. Sui suoi 25.000 mq di superficie trovano spazio gli stabilimenti dediti a produzione, assemblaggio, controllo qualità; uno show-room espositivo; la palazzina degli uffici, centro nevralgico dell’azienda e del suo Centro Stile interno e due grandi magazzini logistici. Oltre allo spazio mensa, nella struttura vivono anche una biblioteca ed una sala polivalente che ospita mostre, eventi, installazioni, luogo di incontro tra il mondo della #doccetteria, del design e la grande passione per l’arte che pervade l’azienda.
A collegare i singoli stabilimenti, un “cordone ombelicale” coperto che si snoda e che non solo protegge, ma unisce e simboleggia anche la sinergia tra produzione e know-how, consapevolezza e lungimiranza, tradizione ed innovazione. Completa questa grande cittadella produttiva un rigoglioso polmone green di 2.500 mq, composto da un frutteto e da un parco.
DAMAST (DAlia, MArco, STella): la storia
La timeline fotografica che accoglie chi entra in azienda racconta molto di Damast e della sua storia: i bambini che giocano, le foto dei nonni, i sorrisi dei dipendenti, e la tradizione del pranzo di Natale in azienda. Momenti e persone che hanno fatto la differenza e continuano a farla e che parlano di un modo specifico di fare impresa in cui è stato determinante il senso di famiglia, l’approccio femminile e la valorizzazione delle differenze.
Sì, perché la storia di Damast è una storia di famiglia, legata a doppio filo a quella del suo partner più longevo, Vifra, storica azienda di Invorio (NO) specializzata in progettazione, stampaggio e assemblaggio di materie plastiche. Tutto inizia nel 1980 da una piccola attività artigianale in una pertinenza della casa della famiglia Vicari: 50 metri quadri in cui si gettano le fondamenta delle future Vifra e Damast. L’ormai leggendaria “pressa Negri e Bossi” acquistata da Francesco Vicari diventa l’inizio di una avventura che prosegue fino ad oggi. Sotto la guida di Marino Vicari, figlio di Francesco, nel 1986 si dà il via ai primi stampaggi di materie plastiche.
E’ il 1991 quando Vifra lascia il piccolo laboratorio per trasferirsi uno spazioso e luminoso capannone, perfetto esempio dell’architettura industriale degli anni Sessanta, dove, qualche anno dopo, vedrà la luce Damast, grazie all’entusiasmo e all’intraprendenza di una donna lungimirante: Concetta Mastrolia, moglie di Marino Vicari. A fine anni Novanta l’azienda invoriese sceglie di mettere a punto delle serie di stampi esclusivi legati alla rubinetteria, facendo tesoro dell’esperienza e della storia del territorio. E’ a questo punto che nasce l’illuminazione: costituire una società che fosse una costola di Vifra e ne fosse una azienda di servizio. La nuova realtà imprenditoriale vede la luce nel 2000 e viene battezzata “Damast”, risultato dell’acronimo di Dalia, Marco e Stella, i nomi dei figli di Marino Vicari e Concetta Mastrolia, quei figli praticamente nati e cresciuti in azienda. Con il nome nasce anche il logo, frutto dello studio della spirale della conchiglia, un modo per evocare lo stato primordiale di un progetto e all’interno la figura della donna, “mamma” e mente di questa iniziativa.
È nel 2007 che Damast e Vifra si trasferiscono in via Barro, sempre a Invorio, dove entrambe hanno tuttora sede. Una struttura di 25 mila metri quadri, ampia, luminosa e accogliente. Il sogno nato quasi 30 anni prima in una cantina poco distante si è tramutato in un polo di riferimento per il territorio.
Raggiunta simbolicamente la maggiore età, nel 2018 Damast decide di separarsi dalla classica rubinetteria, andando a creare un settore a sé, legato al mondo della doccia, un ambito parallelo ma indipendente. Da 18 anni specializzata in docce, soffioni e saliscendi, Damast si è voluta ancora una volta mettere in gioco con creatività e ironia promuovendo il lessema #doccetteria, sinonimo oggi di un vero e proprio genere
Nel 2020 l’azienda compie i suoi primi vent’anni e, ricca di questo bagaglio, guarda al futuro con slancio e determinazione, pronta a raccogliere nuove stimolanti sfide.